Indagine sui centri antiviolenza

Osservatorio di Psicologia della Legalità e della Sicurezza

Nei mesi di giugno-luglio 2018, l’Istat ha svolto la prima indagine sui servizi offerti alle donne vittime dai Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità.

Riportiamo a seguire i dati presenti sulla pagina Istat:

“Le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza sono 49.152, di queste 29.227 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Il numero medio di donne prese in carico dai centri (115,5) è massimo al Nord-est (170,9) e minimo al Sud (47,5). Il 26,9 delle donne è straniera e il 63,7% ha figli, che sono minorenni in più del 70% dei casi.”

I Centri antiviolenza si occupano prevalentemente di fornire servizi di ascolto e accoglienza, di supporto legale e psicologico, accompagnamento nel percorso di allontanamento dal partner violento, orientamento lavorativo e sostegno nei percorsi di raggiungimento dell’autonomia. Si tratta di servizi forniti direttamente dai Centri o, in altri casi, dai Centri in collaborazione con i servizi del territorio oppure, infine, i Centri si occupano di indirizzare le donne ai servizi di cui hanno bisogno.

“La maggior parte dei centri, l’85,8%, lavora in rete con altri enti della rete territoriale e quasi tutti, il 95,3%, aderiscono al numero verde nazionale 1522 contro la violenza e lo stalking.
La possibilità di contattare il centro antiviolenza da parte delle donne è elevata, il 68,8% ha messo a disposizione una reperibilità H24, il 71,1% ha attivato un servizio di segreteria telefonica negli orari di chiusura e il 24,5% possiede un numero verde dedicato.
Sono circa 4.400 le operatrici che nel 2017 hanno lavorato presso i centri antiviolenza, di queste il 56,1% è stato impegnato esclusivamente in forma volontaria. Le figure professionali che sono maggiormente presenti nei centri, coerentemente con i servizi prestati, sono le avvocate, le psicologhe e le operatrici di accoglienza.
Il 93% dei Centri antiviolenza prevede una formazione obbligatoria per le operatrici che sono impegnate presso il centro. Nell’85% dei casi è il centro stesso che ha organizzato corsi di formazione per il personale.”

Fonte: Istat.it